27. Le Origini Storiche di Halloween
Aggiornamento: 19 dic 2021
Il Blog del Sussurro

PREMESSA
Ci sono gruppi e pagine davvero imbarazzanti online di fanatici pseudo cattolici e moralisti bigotti che vanno postando in giro che Halloween è la festa di Satana e quindi non va festeggiata e cazzate simili varie. Ho passato anni e anni nella Chiesa e di discorsi simili dovuti all'ignoranza ne ho sentiti a bizzeffe. Per la maggior parte sono dovuti a dogmi e leggi sentiti e imposti da altri, ma alla base mai nessuno che si sia preso la briga di andarsi ad informare STORICAMENTE da dove nasce questa festa e perché, visto che risale a prima del Cristianesimo (e quindi prima che la Chiesa introducesse la figura di Satana). Visto che nessuno questa briga se la prende, mi sono permesso di prendermela io per voi, (ammesso che siate disposti a leggere fino in fondo il lunghissimo post), perché nel 2018 certe cazzate non si possono più sentire. Evolvetevi! Cristo non ha mai detto che tutto quello che dice la Chiesa sia oro colato! Anzi! Buona lettura a tutti! E buon Halloween/Samhain a chi è aperto di mente!
LE ORIGINI
Nulla è mai semplice come sembra, soprattutto se ha a che fare con la storia. Troppo spesso eventi e circostanze del nostro passato sono stati scritti o riscritti da persone che, per diverse ragioni, agivano seguendo un determinato programma o semplicemente volevano che la storia riflettesse ciò che avrebbe dovuto essere, piuttosto che ciò che era. Spesso inoltre ci si può imbattere in ricerche “inquinate”, nel caso in cui un’informazione non comprovata, messa per iscritto da qualcuno, sia stata utilizzata da qualcun altro come fonte attendibile e così via, continuando a ingrandirsi come una valanga e dando origine a miti inconsistenti e a fatti vaghi. In che modo, dunque, possiamo determinare che cosa è realtà e che cosa è finzione? In alcuni casi non possiamo. In altre situazioni indaghiamo. Halloween, come ogni altro oggetto di studio, ha un'origine antichissima. Se scaviamo in profondità, scopriremo che questa festa ha una storia con tre punte, come un forcone; dunque abbiamo tre percorsi di ricerca: le tradizioni pagane, le tradizioni cristiane e le tradizioni americane. Come accade con il forcone (spesso usato come decorazione nelle feste durante la stagione del raccolto e ad Halloween), le tre punte della storia confluiscono all'altezza dell'impugnatura, creando la nostra moderna ipotesi su Halloween. Tanto per stupirvi, comincerò col dirvi che la festa americana di Halloween e la Festa del Ringraziamento hanno origini comuni. Vigilia di Ognissanti, Halloween, Samhain, Ognissanti, Notte degli Spiriti, Hallow E'en, Saven. Il nostro viaggio nella storia ci porta indietro, molto prima dell'ascesa dell'impero romano o della nascita di Cristo, molto prima che a qualcuno venisse in mente di mettere le cose per iscritto, in modo da conservare le informazioni per le generazioni future. C'era, ovviamente, una parvenza di storia tramandata oralmente, ma il periodo dal 4000.a.C. al 2000 d.C. (anno più anno meno) è troppo lungo perché i fatti si siano conservati intatti, in particolar modo considerando che si trattava di trasmettere le informazioni oralmente. Le attuali congetture storiche sull’età di questa festa la fanno risalire al 4000 a.C. circa. Pensateci un attimo. Partecipare ad Halloween oggi significa prendere parte a dei festeggiamenti che hanno una linea genealogica lunga più di seimila anni. Che qualcosa sia sopravvissuto così a lungo, attraverso i flutti delle passioni umane, attraverso guerre, carestie e persecuzioni religiose, è certamente un fatto straordinario! La nostra prima fermata sulla rotta di Halloween ci porta ad un'epoca intorno al 4000 a.C. Eccoci trai popoli tribali, che dividono l'anno in due parti nel solo modo da essi conosciuto. In Primavera (intorno all'inizio di maggio) si spingono gli animali domestici fuori dal recinti a pascolare nei campi aperti. Il sole ha riscaldato la terra e dato la vita alla vegetazione di cui gli animali si nutrono. Questo periodo viene celebrato con la festa di Beltaine (o Beltane) e rappresenta la metà dell'anno in cui la vita è più piacevole. Nella seconda parte dell'anno (tra ottobre e novembre, il periodo di Halloween) si riportano gli animali al chiuso, poiché la terra si prepara al suo lungo letargo. Sulla cima di un colle, eccoci circondati dai falò e da una folla che danza felice. Sentite il ritmo dei piedi che battono? Sentite il profumo dell'autunno nei cerchi di fumo? Sentite nel profondo della vostra anima le stagioni che cambiano? Fissate attentamente il fuoco ed entrate in contatto con l'antica forza primigenia dei paleopagani. Fatevi toccare dalle fiamme della trasformazione. Il fuoco, per queste persone, era il simbolo fisico della divinità. Forse accendevano i fuochi sulla terra per creare una connessione con il calore del sole e la luce delle stelle. Nell'intero corso della storia il fuoco è stato sempre un elemento di purificazione, un mezzo di rimozione delle colpe, quindi è normale che il fuoco fosse impiegato in molte celebrazioni religiose. Il fuoco, inoltre, ci riscalda e ci permette di vedere di notte (nell’antichità, ovviamente, non c’era luce elettrica). Tra gli antichi, indipendentemente dalla cultura e dal territorio, il fuoco spesso rappresentava un aspetto del divino.
I CELTI
Molti storici ritengono che la principale forza delle popolazioni celtiche sia da collegarsi ai loro miti collettivi, ma farsi largo attraverso l’immagine tramandataci dal Romanticismo alla ricerca di informazioni che non abbiano subito alterazioni nel corso del tempo può risultare un’impresa assai complicata. Se volete scatenare una scazzottata tra studiosi, cominciate esponendo le vostre opinioni sull’esattezza (o l’inesattezza) dell’approccio allo studio dei celti nell’attuale letteratura storica. Potreste lasciare la stanza e la rissa sarebbe ancora in corso, quindi mi muoverò in punta di piedi e vi fornirò informazioni sufficienti a suscitare il vostro interesse. Alcuni storici sostengono che la storia dei celti sia l’ambito del sapere che è stato maggiormente soggetto a mutamenti nel corso dei secoli. Secondo “The Book of Druidry” di Ross Nichols, si ritiene attualmente che i celti siano un popolo molto antico, il primo ad aver dato vita ad una serie di impulsi migratori su larga scala che, in ondate separate, li portò a disperdersi in Europa intorno al 2300 a.C.; un'altra ondata di migrazioni seguì poco dopo. Provenendo dal Mediterraneo orientale, il loro punto di approdo e di successiva diffusione sembra essere stata la penisola iberica e da lì essi si spostarono poi, con ogni probabilità, verso l'Irlanda e la Britannia occidentale. Non vanno dimenticati i movimenti diretti a sud, verso l'Anatolia e la Palestina. Indipendentemente da chi si sia mosso verso dove e in quale momento, una cosa è certa: le migrazioni ci furono, anche se durarono per secoli e costarono molto in termini di vite umane. Secondo Isaac Bonewits, l’attuale teoria archeologica sostiene che la diffusione delle lingue indoeuropee e dei popoli anticamente associati ad esse può aver avuto luogo attraverso un pacifico scambio di conoscenze (e di donne) tra vicini oltre che tramite scontri armati. Nelle isole britanniche, nel 350 a.C. circa, l'invasione dei celti introdusse nuove sollecitazioni culturali. I celti sono considerati un sottogruppo della grande famiglia indoeuropea. La popolazione era costituita da pastori, cioè allevatori di animali. Avevano una religione e celebravano una festività del raccolto, che durava circa tre giorni. Sembra che le culture indoeuropee fossero organizzate secondo un sistema di caste che regolava le funzioni sociali, politiche, magiche e religiose. Dagli individui regali agli ultimi emarginati sembra che tutti avessero una nomenclatura che li definiva. Vi erano musicisti, storici, astronomi, genealogisti, giudici, indovini, poeti e, naturalmente, personalità religiose. Per quelli di voi che si intendono di astronomia, ci troviamo esattamente a quindici gradi nella costellazione dello Scorpione. I celti celebravano quattro festività, chiamate feste del fuoco, che oggi conosciamo coi nomi di Samhain, Imbolc (o Festa delle Candele, equivalente alla nostra Candelora), Beltane e Lughnasadh. Altri quattro giorni di festa - i solstizi e gli equinozi - in seguito commemorati soprattutto nelle zone di area germanica, entrarono a far parte delle culture indoeuropee, anche se non sappiamo con esattezza dove e quando, ma poiché il nostro interesse principale resta Halloween lasceremo tutto questo da parte. E proprio a questo proposito, ci troveremo nel bel mezzo delle celebrazioni proprie ad una delle festività sopra citate: Samhain. Se fossimo nelle Highlands scozzesi il nome sarebbe “saven”o, in Galles, “sow-een”. Si tratta della festa di fine estate e, cosa più importante, del Capodanno celtico. Questo festeggiamento “doppio” celebra da una parte i defunti, dall'altra apre le porte al futuro, di conseguenza dovunque ci troviamo ci sarà un'atmosfera di festa ma anche di serietà. I festeggiamenti cominciano al tramonto. Cosa significa la parola “Samhain”? Sappiamo cosa la parola Samhain non significa. Non c'è nessuna testimonianza archeologica o letteraria di una divinità celtica (o druidica) con questo nome. Un tempo, invece, si credeva il contrario e un tale errore sembra avesse avuto origine nel Settecento, a causa di due autori: Higgins, il cui testo (pubblicato nel 1827) fa riferimento a quanto sostenuto a sua volta dal colonnello Charles Vallency, e un certo Pictet che cercò in ogni modo di associare Samhain con un riferimento biblico a una divinità solare. Bostwick (pubblicato originariamente nel 1894) associa “Samhuin” con la luna ma traduce “Samhain” correttamente, sebbene cerchi di far derivare le radici delle parole gaeliche e irlandesi dal latino. In verità il nome del dio celto-britannico dei morti era “Gwynn ap Nudd” (per i gallesi Arawn). Gli irlandesi non avevano un “signore della morte” nel loro sistema di credenze. Il dizionario scozzese-gaelico vi dirà che Samhain significa “fine dell’estate”. “Sam” con l'aggiunta di “Fuin” è uguale a “Samhain” o Hallowtide, la nostra Festa di Tutti i Santi. La leggenda riporta che a Samhain tutti i focolari d'Irlanda venivano spenti con l’acqua e in seguito riaccesi con la fiamma proveniente da un focolare centrale curato dai Druidi a Tlachtga, a dodici miglia dalla collina reale di Tara. Un focolare come questo è chiamato “sacro falò”. I celti credevano che Samhain e Beltane rappresentassero degli squarci mistici nel tessuto del tempo, che consentivano ai vivi di accedere alla terra dei morti, chiamata “Tir na n'Og”. Essi erano convinti che ci fosse morte nella vita e vita nella morte, concetto che nessuna religione è riuscita a scuotere negli ultimi tremila anni. Dobbiamo ricordare che presso gli antichi la concezione del tempo era ciclica, non lineare, e all'interno di questa struttura Samhain, come ultimo giorno dell'anno, rappresenta un punto al di fuori del tempo in cui l'ordine naturale dell'universo si dissolve nel caos primordiale, prima di ricostituirsi con un nuovo equilibrio. Dunque Samhain esiste fuori dal tempo e, quindi, può essere usato per vedere qualsiasi altro punto del tempo? Con l'evolversi del sistema religioso dei celti, fecero un passo avanti anche le loro credenze riguardanti la vita dopo la morte ed i riti relativi alla cura dei defunti, che saranno poi comuni a tutte le religioni (prima e dopo i celti). Alcuni storici ipotizzano che furono i cristiani, in verità, a promuovere l'usanza di seppellire i morti nel terreno, nelle grotte o in catacombe artificiali. Questa idea nacque dalla loro credenza che il giorno del giudizio sulla terra, i fedeli verranno trasportati in cielo, concetto assolutamente estraneo ai primi celti. I rituali celtici volti a eliminare i resti dei defunti comprendevano la pira funeraria e il sacro fuoco. Questa usanza, oltre che un significato spirituale, aveva anche finalità pratiche. Il rogo dei resti teneva sotto controllo il contagio dalle malattie e scoraggiava i furti nelle tombe. Come menzionato prima, presso i celti quello che per noi è il “paradiso”, era un luogo chiamato Tir na n'Og; ad ogni modo bisogna tenere presente che i celti non avevano nessuna nozione di paradiso o inferno. È importante, in particolare, renderci conto che gli antichi celti non temevano i propri morti. La consuetudine di lasciare del cibo sulla tavola (da cui deriva l'odierna usanza infantile del trick-or-treating (dolcetto o scherzetto), cioè di chiedere dolcetti o biscotti alle porte di vicini e conoscenti) era un gesto di accoglienza nei confronti dei defunti che tornavano a visitare i propri cari. Da ciò derivò l'idea che coloro che erano andati oltre la terra dei vivi potessero fornire informazioni su eventi passati o futuri, idea da cui ebbe origine la pratica della divinazione messa in relazione con Samhain. Si credeva anche che i trapassati potessero assistere i vivi nelle faccende pratiche e spirituali. Se il defunto faceva qualcosa di buono, sarebbe stato ricompensato e assistito nel suo processo di elevazione verso la vita ultraterrena; pertanto il culto degli antenati era un aspetto comune della vita dei celti, i quali credevano che se i morti li avessero aiutati, avrebbero guadagnato dei punti per la loro vita nell'Aldilà. Sappiamo che i celti credevano fermamente in una vita ultraterrena perché avevano l'abitudine di promettere di pagare i loro debiti “nella prossima vita”. Il concetto moderno di demoni e diavoli non faceva parte del sistema religioso dei celti. Essi credevano, tuttavia, nel popolo delle fate che, a quanto pensavano, probabilmente abitava nella terra dei morti (“la terra nel mezzo”) e sbirciava fuori di tanto in tanto per frequentare gli umani in misura molto limitata. Gli elfi non erano considerati malvagi ma, come sostiene W.J. Bethancourt, “molto diversi dagli uomini e molto pericolosi se infastiditi”. Il popolo degli esseri fatati, che vivevano in una serie di tumuli o sidhe (la pronuncia è “scii”, la parola è usata anche per designare le stesse fate), era, secondo i celti, pieno di risentimento nei confronti degli umani, che avevano occupato la loro terra costringendoli ad abitare "la terra nel mezzo”. Alcune di queste creature erano considerate ostili e, poiché a Samhain spazio e tempo potevano essere manipolati, si diceva che esse vagassero per le campagne combinando guai e disastri, e che, ogni tanto, rapissero (per puro divertimento) uno o due umani che, però, non facevano mai più ritorno a casa. Ohibò. Proprio qui si trova la radice delle leggende terrificanti associate ad Halloween. La vera causa dei guai di cui si è parlato erano naturalmente, esseri umani in carne ed ossa. ma atti di questo tipo venivano accettati dai celti come azioni liberatorie prima dell’arrivo delle tenebre e della carestia invernali (anche se dubito che essi l’avrebbero messa in questi termini). Gli scherzi erano ammessi, soprattutto se si camminava in mezzo al bosco nel profondo della notte. E’ forse strano, di cattivo gusto o inusuale che un gruppo di persone dedichi una giornata ai morti? No. Varie culture e religioni seguono questa pratica da secoli. La Festa degli Spiriti, chiamata Obon o Bon, viene celebrata in Giappone il 13 luglio (secondo il calendario lunare) o il 15 agosto (secondo il calendario solare). In Messico c’è El Dia de los Muertos, il Giorno dei Morti, festeggiato tra il 27 ottobre e il 2 novembre. I cinesi celebrano Ching Ming, il Giorno della Pulizia delle Tombe, che cade tra il 5 e il 6 aprile, a seconda del calendario, ed e festeggiato dal 3700 a.C. circa. Nelle Filippine abbiamo la festa di Ognissanti e in Germania la Notte di Valpurga (Walpurgisnacht) che cade il 30 aprile, solo per nominarne alcune.
I DRUIDI
Se oggi chiedete a un qualsiasi individuo che pratichi il druidismo in che cosa consista questo con esattezza, probabilmente vi risponderà che principalmente si tratta di uno stile di vita fondato sul rispetto, sulla dignità, sull’incremento della conoscenza e della virtù e sulla fede nel potere supremo dell’universo, oltre che su alcuni altri ideali. Cercare di definire l’antica religione druidica e il suo sistema di caste è un altro motivo di discussione e, perciò, cercheremo di attenerci ai fatti nudi e crudi, dandovi abbastanza informazioni da permetterci di rifiutare le strane accuse che probabilmente avete sentito sugli antichi Druidi in relazione alle festività di Samhain/ Halloween presso i paleopagani. La parola “druido” (in irlandese drui, in gallese derwydd) deriva dalla radice sanscrita “veda” (col significato di vedere o sapere) ed è anche associata con l’albero della quercia (in irlandese daur, in gallese derw, in gallico dervo). La funzione dei Druidi era di tipo sciamanico e richiedeva una profonda ed enciclopedica conoscenza delle molte branche del sapere, dell’arte e della scienza, e la capacità di mettere in correlazione le molte dimensioni del mondo ultraterreno. I Druidi, uomini e donne, avevano la funzione di consiglieri, filosofi, indovini e maghi per i governanti. Ricordate che le tribù celtiche erano molte e che solo i sacerdoti delle tribù occidentali possono essere definiti Druidi; essi soltanto sono l’oggetto di questa discussione. Solitamente, si calcola che il periodo di sovranità della classe sacerdotale druidica durò circa cinquecento anni; ciò significa che non tutti i paleopagani erano Druidi e che non tutte le celebrazioni paleopagane di Samhain coinvolsero i Druidi. Sono così scarse le informazioni su questa epoca storica, che bisogna essere molto cauti nel formulare conclusioni sul sistema druidico delle caste. Cerano guaritori di professione e guaritori occasionali, persone che si dedicavano allo studio dei fenomeni atmosferici, alle stelle, alle leggi terriere, individui in grado di muoversi con abilità politica, ostetriche, supervisori dei rituali pubblici, storici e via dicendo. Non abbiamo certezze nemmeno riguardo al fatto che i Druidi fossero sacerdoti a tempo pieno piuttosto che saltuariamente. Alcuni storici ritengono che i singoli Druidi risiedessero in un luogo isolato, ma che prendessero parte alla vita comunitaria. Altri sono dell'idea che essi vivessero costantemente in mezzo alla gente. Ad ogni modo si pensa che la casta druidica fosse formata da individui (maschi e femmine) con il talento per ogni tipo di sapere e considerati dotati del dono della profezia. Potevano imporre il geis, una sorta di tabù che era sia un comando sia una proibizione. Se si ignorava il comando si poteva incorrere nel disonore o nella morte. I re e i governanti dovevano attendere le parole del Druido prima di prendere le decisioni più importanti che riguardavano il loro popolo. Sfortunatamente, come accadde presso tutti i popoli antichi, i Druidi non lasciarono nulla di scritto. Avevano funzioni di giudici, ambasciatori e capi religiosi e sembra che in una delle prime fasi più antiche dello sviluppo della religione druidica, vi fosse anche una setta che studiava i cerchi del legno e le pietre e che non si dimostrò troppo lieta di condividere i suoi più intimi segreti con le varie tribù, le quali, a ondate successive, continuarono a invadere il suo territorio. Nella storia dei celti si trovano episodi simili a quelli che si sono verificati in America riguardo alle migrazioni dei vari popoli giunti in epoche diverse da parti diverse del mondo. Ciò potrebbe spiegare la confusione riguardo all'aspetto fisico dei celti, da alcuni descritti bassi con i capelli scuri, da altri alti con carnagione e capelli chiari. Probabilmente l'arrivo dei romani e il successivo influsso del cristianesimo portarono al declino della casta druidica, anche se alcuni storici ritengono che in Irlanda la casta dei Druidi si sia infiltrata all'interno di altre caste, comprese le prime forme della chiesa cristiana celtica. È dalla casta dei Druidi che molte religioni magiche attuali ricavano parte delle loro radici, inclusi i moderni Druidi e molte sette wiccan. Sappiamo che Giulio Cesare trovò un grande ostacolo nei Druidi della Gallia, poiché essi si opponevano fermamente alla dominazione romana; questa loro ostilità segnò il loro destino e quello del loro sistema religioso. In genere gli studiosi sono attualmente d’accordo nel ritenere che non furono i Druidi a costruire Stonehenge e che almeno il 50% della casta druidica includeva con ogni probabilità donne e bambini. Per tutta la durata della civiltà celtica, prima che il cristianesimo o le conquiste politiche modificassero il panorama, i Druidi si riunivano regolarmente in assemblea, ed esistevano con grande probabilità dei centri, o collegi, deputati all'educazione. Dobbiamo fare attenzione quando leggiamo i resoconti di Cesare, perché il suo scopo principalmente era convincere chiunque del fatto che i celti e i popoli germanici erano dei barbari e che quindi andassero conquistati per il loro stesso bene. I suoi lunghi discorsi sui Druidi sono soggetti a molte critiche, tuttavia, a suo modo, il buon vecchio Giulio ha contribuito a mantenere vivo il ricordo dei Druidi e della festa di Samhain fino al ventunesimo secolo.
L’ANTICA ROMA
Per quale motivo dovremmo interessarci dell’antica Roma parlando di Halloween? Cominciamo col dire che i romani avevano l’abitudine di cambiare i loro governanti con la stessa frequenza con cui noi cambiamo lo spazzolino da denti. Dopo il 60 d.C. il cristianesimo cominciò a prendere piede a Roma, ma non assunse il controllo totale per altri trecento anni. Nel 41 d.C. l’imperatore Claudio si fece onore agli occhi del Senato portando a termine la della Britannia. Anche i romani avevano una festa del raccolto, la Festa di Pomona, celebrata il 1° novembre, che introdussero presso i celti. Pomona era la Dea dei frutteti e del raccolto. Poiché la Festa di Pomona cadeva nello stesso periodo di Samhain, i celti non ebbero grandi problemi a sovrapporre le due festività. Nel primo secolo d. C., in Britannia, romani e celti abitavano gli stessi villaggi, sparsi per la maggior parte degli antichi territori celti, permettendo la sopravvivenza dell’antica festa agricola conosciuta come Samhain. Per quanto riguarda I’Irlanda, poi, i romani non la conquistarono né la invasero mai, quindi storicamente non abbiamo alcuna sovrapposizione romana sul folklore o sulla mitologia iralandesi prima dell’avvento del cristianesimo. Infine, guardando la storia di Halloween prendendo come punto di riferimento la Scozia, dobbiamo ricordare che, benché essa abbia subito numerose invasioni, non fu mai conquistata dai romani. Il popolo che chiamiamo scozzese è un insieme di scandinavi, pitti e irlandesi, nato dopo che i romani lasciarono la Britannia. Approssimativamente duecento anni dopo (precisamente nel 314 d.C.), Costantino il Grande dichiarò il cristianesimo religione ufficiale dell’Impero Romano, sbarrando la porta alla religione celtica. Il destino di Samhain e dei Druidi era segnato. Nelle varie regioni d’Europa la struttura religiosa dei celti si deteriorò, poiché i romani uccidevano sistematicamente i Druidi e le Druidesse, considerandoli degli ostacoli all’ordine sociale romano. Essi divennero delle prede e, una volta catturati, andavano incontro a morte certa.
LO SVILUPPO DEL CRISTIANESIMO
Nei secoli quarto e quinto d.C. il cristianesimo celtico penetrò in Irlanda ed è proprio qui che cominciarono a nascere i problemi. In un primo momento le popolazioni pagane avevano accolto a braccia aperte il cristianesimo (come avevano fatto con le tradizioni di altri popoli). Ma quando esso si introdusse nei sistema di vita celtico, gli ufficiali ecclesiastici si ritrovarono con una serie di problemi, il primo dei quali era che i celti non volevano abbandonare le loro festività e la maggior parte delle loro manifestazioni popolari. Essi non avevano nessuna intenzione di gettare via tradizioni che erano radicate nella loro struttura familiare e sociale da centinaia di anni. Se non si riesce a cambiare totalmente qualcuno, che cosa si fa? Credo che, tecnicamente, si possa parlare di “adescamento”. E questo è esattamente ciò che avvenne. La festività germanica di Yule divenne Natale (il 25 dicembre e, in verità, il giorno di nascita del Dio pagano Mitra, una divinità solare); l’Oimelc dei celti divenne Pasqua; e Samhain divenne la Vigilia di Ognissanti. Per fare in modo che i popoli pagani aderissero con convinzione alla nuova religione cristiana, i sacerdoti dell’epoca insegnarono ai contadini che le creature soprannaturali in realtà erano demoni e diavoli (un concetto, ricordate, totalmente sconosciuto alle credenze o alla storia dei celti) e che i loro amati defunti erano terribili fantasmi e spaventose creature notturne. I primi cristiani associarono erroneamente la celtica terra dei morti col concetto cristiano di inferno; va aggiunta alla questione l'idea del peccato, che non aveva alcuna base reale e veniva alimentata esclusivamente con la paura. E, nel caso questo non fosse stato accettato, i primi cristiani inventarono nuovi miti; ad esempio che le fate erano angeli che non si erano schierati né con Dio né con il Diavolo ed erano, quindi, condannate ad aggirarsi sulla terra spaventando a morte le persone fino al Giorno del Giudizio. Papa Gregorio I decretò: “Fate in modo che i luoghi sacri degli idoli non siano distrutti in alcun modo. Benedite l'acqua, aspergete i templi ed erigete gli altari... cosicché il popolo, non vedendo distrutti i propri templi, possa venir meno ai propri errori, riconoscendo e adorando il vero Dio. E poiché essi erano avvezzi a fare sacrifici ai demoni, delle festività dovranno essere date in cambio di questo... Dovranno celebrare una festività religiosa e venerare Dio con questa festa cosicché, mantenendo di essa l'aspetto esteriore, saranno più pronti a ricevere le gioie dello spirito”. Per favorire ulteriormente l'avanzata del cristianesimo, i Druidi vennero sistematicamente uccisi. I primi cristiani insegnarono, inoltre, ai contadini che il loro Signore dell'Oltretomba era, di fatto, Satana (clamorosa assurdità, visto che i due miti non avevano nulla in comune). Sembra che i cristiani fraintendessero il significato della parola “Samhain” e, poiché i contadini usavano questa festività per onorare i defunti, supposero che Samhain fosse la pronuncia scorretta di una divinità pagana citata nella Bibbia, indicata col nome di Samuel, dal semitico Sammael, col significato di “Dio del Mondo Sotterraneo”. Samael, già che ci siamo, è anche il nome di un angelo dai trascorsi più diversi, a seconda del teologo con cui si parla. I primi cristiani, dunque, costruirono una divinità che non era, e non è, reale. Tenete a mente che le convinzioni religiose di ciascuno non hanno nulla a che fare con la struttura genetica, quindi non dobbiamo assolutamente credere che i contadini fossero stupidi e i cristiani intelligenti. Erano tutti uomini, uguali nella mente, nel corpo e nello spirito. I celti erano particolarmente legati alla superstizione e i primi missionari cristiani usarono questa superstizione a proprio vantaggio. Mentre una volta Samhain erauna festività in cui principalmente si onoravano gli Dei per il raccolto, ci si preparava ai mesi invernali chiedendo protezione, e si salutavano gli spiriti delle persone amate, ora questo periodo dell'anno cominciò a puzzare di corpi in decomposizione, di demoni affamati di anime e di fuochi infernali pronti a consumare poveri contadini ignari. I primi cristiani pensavano che se fossero riusciti a rendere spaventosa questa festività, la gente avrebbe deciso di abbandonarla. Quando si resero conto che ciò non accadeva, usarono la festa a proprio vantaggio, insegnando ai contadini che se non avessero pagato le tasse e fatto abbondanti donazioni, i miti malvagi che essi stessi avevano creato avrebbero annientato gli infedeli. E quando la Chiesa o lo Stato esigono che si creda qualcosa a rischio della vita, normalmente si è portati a credere.
LE STREGHE
Fino ad ora abbiamo parlato dei falò, del regno dei morti, di come i primi cristiani abbiano fatto in modo di sovrapporre Satana a Samhain e di quando le fate furono tramutate in demoni con una ritoccatina al mito e un po’ di acqua santa, ma non abbiamo detto nulla delle Streghe, oggi comunemente associate ad Halloween. Da dove vengono le Streghe? Sono forse spuntate sulla terra da un'altra dimensione? Sono arrivate su un'astronave? Forse il diavolo aveva un piano e si era accordato con loro per spaventare cristiani innocenti? Direi proprio di no. Uomini e donne dotati di poteri magici o taumaturgici o con il dono della profezia sono presenti in ogni cultura e in ogni sistema sociale del mondo e, naturalmente, ve ne erano anche nei territori celtici della Britannia, della Scozia, della Germania, della Francia, della Spagna e dell'Irlanda. La Stregoneria, in se stessa, non era una religione, quanto piuttosto un sistema di pratiche magiche inerente ai miti religiosi pagani. Si ritiene che la Stregoneria sia nata dai resti sparsi della casta druidica, il che permise l'accesso a conoscenze legate alla gestione del soprannaturale anche ad individui comuni, rendendo così possibile la diffusione delle usanze e dei contenuti magici, anche assorbendo informazioni dalle tradizioni misteriche di tutto il mondo. Stregoneria oggi significa “l’Arte dei Saggi” ed è divenuta una religione a sè, principalmente a causa di tutte le informazioni errate provenienti dalla Chiesa cristiana delle origini e dalle campagne di persecuzione da essa fomentate al fine di sradicare l'antica struttura religiosa pagana, incluse le fedi dei celti, dei germani e degli antichi romani. Alcune Streghe moderne ritengono che la Parola Strega significhi “flettersi” e che venne applicata alla magia e alla capacità di guarire anche nel periodo in cui era al potere la casta druidica, essendo un termine senza connotazione né positiva né negativa. Si sentirà dire anche che la parola “Strega” (in inglese Witch) deriva dal termine anglosassone “wicce” che significa “persona saggia”, e qualcuno ne trae la conclusione che i primi cristiani diedero al termine “Strega” il significato attuale, indicando tutto ciò in cui essi non credevano, senza curarsi di ciò che questa denominazione aveva potuto designare in un altro periodo storico. Dobbiamo anche aggiungere che le persone che restavano fedeli alla propria fede pagana nei confronti di divinità maschili o femminili venivano definite Streghe. Benché l’importanza di alcune delle opere di Margaret Many sulla storia della Stregoneria sia stata sminuita (ad esempio le sue indagini a favore di una religione di Streghe semiorganizzata in Europa), non dovremmo sminuire quel poco di verità che tali studi possono aver portato alla luce. La Stregoneria è una conseguenza del druidismo, come alcuni credono? Oppure fece parte di un patrimonio culturale pagano che si sviluppò indipendentemente? Questa domanda, all'inizio di un nuovo millennio, non ha ancora ricevuto risposta. Il concetto della supremazia dell'uomo sulla donna non ebbe inizio con i primi cristiani, ma all'interno della vita sociale romana. Già le donne romane faticavano sotto il giogo patriarcale; benché le Dee di quella cultura fossero adorate, le loro controparti umane non godevano di altrettanta libertà. Ciò fu particolarmente difficile da digerire per le donne celtiche, poiché i celti credevano in un'uguaglianza di fatto. Quando i primi preti cristiani cominciarono a scodellare ai contadini l'idea che l'uomo era superiore e la donna doveva obbedirgli, il concetto non riscosse grande successo. Quando la gente non ascolta chi è al potere, questo tende a diventare cattivo. Stiamo arrivando alla parte della storia di Halloween piena di sangue e budella, quando il clero organizzato iniziò a servirsi degli omicidi in massa e della tortura per raggiungere il proprio scopo. Chi uccidevano? Ma le Streghe, naturalmente. E chi erano le Streghe? Le donne.
L’EPOCA DEI ROGHI
Il posto d’onore di quasi tutte le religioni conosciute, ufficiali o meno, appartiene alle donne. È sempre stato così. Non voglio dire che le donne siano migliori degli uomini, Abbiate pazienza, mentre affrontiamo questo argomento. Studiando le religioni antiche di tutto il mondo scopriremo che la maggioranza di esse onorava sia gli uomini sia le donne e permetteva alle donne di avere anche ruoli di rilievo all’interno della gerarchia. Anche la divinità era vista sia al maschile che al femminile e le donne erano incoraggiate nelle attività religiose. Non cosi nel cristianesimo, struttura interamente al maschile prodotta dalle consuetudini romane. del tempo. Cristo stesso non approvava la supremazia degli uomini e predicò contro di essa. I suoi discepoli, inclusi San Pietro e San Paolo, la pensavano diversamente e cominciarono a ribaltare gli insegnamenti di Cristo per accordarli con la loro visione religiosa, attenendosi all'ideale romano secondo cui la donna doveva stare chiusa in casa. Una parte molto importante all'interno del sistema di ideali dei romani era, comunque, legata al sesso, cosa che i primi cristiani non potevano tollerare. Una donna romana veniva bandita se era infedele al marito. Un uomo poteva essere infedele alla moglie, purché fosse con una prostituta legalmente riconosciuta. Dunque il patriarcato non ebbe inizio con i primi cristiani; l’umiliazione delle donne cominciò con l’Impero Romano e fu solo accettata dai cristiani. Dobbiamo notare anche il fatto che fu sempre l'Impero Romano a rendere comune la tratta degli schiavi, conquistando vaste comunità, uccidendo gli uomini e portando via le donne e i bambini. Anche se Cristo non credeva nella schiavitù, i suoi seguaci trovarono che non ci fosse nulla di male in questa abitudine e la tratta degli schiavi continuò. Un padre, nell'antica Roma, poteva uccidere uno dei suoi figli e aveva pieno diritto sulla sua casa, altra istituzione che si trasferì all'interno della religione cristiana. Molti cristiani di oggi non hanno la minima idea di quanto il Nuovo Testamento si basi non tanto sulle idee di Cristo quanto piuttosto sull’ideologia e la legge dei romani. San Pietro, San Paolo e altri come loro approfittarono della morte di Cristo per plasmare la nuova religione secondo i propri ideali, preparando il campo ai crimini atroci perpetrati da Chiesa e Stato nei secoli seguenti. Nella nostra società le donne osservano i giorni di festa, educano i figli, provvedono ai bisogni pratici e sociali della Chiesa, ma, nonostante ciò, spesso non vengono riconosciute e non hanno alcun potere decisionale all’interno della religione a cui appartengono. Tutto questo è la diretta conseguenza della struttura sociale romana e delle persecuzioni portate avanti dalla Chiesa delle origini. Il male, per quanto ci piaccia proiettare la colpa al di fuori di noi, non è una qualche strana entità che svolazza nell’aria e affila i suoi artigli per divertimento, godendo al pensiero di ciò che può costringerci a fare. Credo fermamente che siamo noi a creare il male nel mondo e che siamo troppo vigliacchi per assumerci la responsabilità delle negatività che le nostre menti, i nostri cuori le nostre mani hanno operato. Gli esseri umani trovano grande piacere nell’addossare la responsabilità a qualche essere mitico, invece di riconoscere ciò che, con l’errore, hanno creato da soli. Invece di assumersi le colpe per gli omicidi di massa, i membri della Chiesa cristiana delle origini scelsero di addossare a Satana la creazione del male, anche se loro stessi bruciavano e mutilavano persone innocenti. Durante i Secoli Bui, la Chiesa cercò di sradicare dal contado i culti pagani e l’influenza delle donne “sagge“, cosi da poter guadagnare a sé sia il potere sia la terra. Per prima cosa occorreva sminuire le donne. La Chiesa, tra le altre cose, insegnò che le donne non avevano anima e che, quindi, non avevano alcun valore. Fatto ciò non ci volle nulla a renderle inumane. La chiesa riuscì a spronare la popolazione superstiziosa contro le cosiddette “streghe”, costringendola a fare una scelta. Una volta che si è reso un gruppo di persone inumano agli occhi degli altri, si rimuove la colpa legata al suo assassinio. ln breve, la Chiesa sviluppò una sorta di “piano di marketing” per vendere il cristianesimo e, proprio come i piani di marketing della politica odierna, utilizzò vari metodi per spingere avanti il proprio prodotto, compresi la paura, la tortura e la disinformazione. Durante questo processo la Chiesa incorporò nelle sue usanze e nelle sue pratiche molte delle tradizioni radicate nella popolazione locale, come il tronco di Yule, gli alberi di Natale, i gargoyles a guardia delle chiese, il coniglio di Pasqua e così via per mantenere serene le persone a cui stava facendo il lavaggio del cervello. La Chiesa si impossessò addirittura di Dei e Dee pagani e li fece diventare santi; santa Brigida solo per citarne una. Quando la Chiesa non riusciva a convincere la gente ad abbandonare le sue abitudini pagane, passava alle maniere forti. Durante i Secoli Bui gli storici ritengono che approssimativamente 1,5 milioni di donne e bambini furono assassinati dai cacciatori di Streghe. Questo periodo è chiamato comunemente “L'Epoca dei Roghì”. Nell'ottavo secolo, un documento della Chiesa intitolato Canon Episcopi, dichiarò che le Streghe non esistevano ma, allo stesso tempo, la Chiesa creò anche un'arma mortale: l'inquisizione. l capi dell’inquisizione stravolsero questo documento e da qui iniziò la loro malvagia persecuzione di persone innocenti in tutta Europa con la totale approvazione della Chiesa. La gran parte delle persecuzioni ebbe luogo tra il quindicesimo e il diciassettesimo secolo. Quando questi fanatici ebbero terminato la loro opera, la popolazione femminile era calata a un livello preoccupante e quasi nessuna delle donne “sagge” e dei guaritori locali era sopravvissuto. In quel periodo, i capi religiosi fecero delle variazioni alla Bibbia, in particolare in quel passaggio che dice “Non permetterai a una strega di sopravvivere”. Nella lingua originale il passo suona cosi “Non permetterai ad un avvelenatore di vivere”. (Possiamo ringraziare re Giacomo per questa piccola variazione; ma in fondo un re può fare ciò che vuole, no?) Come potete notare gli uomini dell'Inquisizione governavano con mano ferrea, fino al punto di cambiare molti passaggi della Bibbia per adattarli ai loro scopi e liberarsi dalla responsabilità del male da loro commesso. Forse la svolta più significativa nel destino della Chiesa, anche per l’impatto che ebbe su Samhain e sulle religioni pagane, ebbe luogo l'11 novembre 1215, quando Papa Innocenzo III aprì il Concilio Laterano Quarto, in cui gli ufficiali della Chiesa, provenienti sia dai regni circostanti sia da paesi molto più lontani, si riunirono a Roma. Benché si discusse di vari argomenti per un periodo di trenta giorni (in seguito i concili sarebbero durati 3 anni), i punti di maggiore interesse riguardarono la creazione di corti papali che dispensassero la giustizia (escludendo ogni possibilità di mediazione da parte dei signori locali o dei re per quanto riguardava le questioni legali della Chiesa) e la delibera che la scomunica e la rimozione dei non credenti non erano sufficienti. Bisognava farli tacere. Per sempre. Le esecuzioni, fino a quel momento, non erano state controllate e venivano spesso ostacolate ricorrendo a forti somme di denaro, influenze politiche o a parenti illustri. Durante il diciottesimo secolo, l’orrore che aveva succhiato via la vita alla popolazione europea cominciò a scemare. Molti storici chiamano l’inizio di questa epoca l'Età della Ragione, nel senso che le persone cominciarono realmente a riflettere su ciò che accadeva intorno a loro, invece che seguire il corso degli eventi in maniera passiva per non creare problemi. Nel 1736 la Stregoneria cessò di essere un crimine punibile con la morte in Inghilterra e Scozia. Nel 1722 il rogo, avvenuto in Scozia, di una donna di nome Janet Horne, rappresentò l’ultima esecuzione pubblica di una strega documentata sulle isole britanniche. Ma uno sguardo alla storia, anche all’inizio del ventesimo secolo, ci mostra saltuari roghi o impiccagioni che coinvolsero delle sospette streghe. In Inghilterra, nel 1952, il governo abrogò l’ultima legge riguardante la Stregoneria, dando a intendere che non era più reato praticare tale religione nel Paese. La Stregoneria cessò di essere considerata un crimine punibile con la morte in momenti diversi nei vari Paesi. Le date delle ultime esecuzioni sono le seguenti: Olanda: 1610; Inghilterra: 1684; America: 1692; Scozia: 1727; Francia: 1745; Germania: 1775; svizzera: 1782; Italia: 1791 (benché l’ultimo condannato abbia ottenuto una sospensione); Polonia: 1793. Cosa fece interrompere processi ed esecuzioni? Il senso di autoconservazione. La Germania fu costretta a limitare le azioni dei fanatici religiosi poiché interi villaggi erano stati accusati di stregoneria. Secondo quanto dichiarato da Rossell Hope Robbins, membro della Royal Society of Literature, parlando della manipolazione operata nei confronti di persone innocenti, "Mai cosi tante persone, furono così in torto, per cosi tanto tempo”. Oggi negli Stati Uniti la Wicca o Stregoneria è considerata una religione praticabile (non un culto) e ai membri dell'esercito è consentito dichiarare la Wicca come scelta religiosa sulla loro piastrina di riconoscimento, benché nel momento in cui viene scritto questo libro dei fanatici religiosi stiano tentando di costringere i militari a discriminare la religione wiccan. Dunque, come divennero malvage le Streghe e perché i cristiani le associano soprattutto con Halloween? Le donne celtiche erano il punto forte dell’organizzazione familiare e, benché i celti all’inizio avessero accettato il cristianesimo, non volevano abbandonare le loro tradizioni familiari e il loro stile di vita. I celti erano i liberi pensatori. La Chiesa non amava i liberi pensatori, dunque tutto ciò che non seguiva le direttive della Chiesa stessa era male. Per questo motivo le Streghe (in realtà le donne) divennero il male. Poiché Samhain era la festività principale dei celti (era la loro festa per l’anno nuovo e, dunque, ricopriva una grande importanza nel loro culto) e la Chiesa aveva già stabilito che Samhain era male, nacque l’associazione tra le Streghe e Halloween. A un certo livello questo collegamento era esatto; i pagani in effetti celebravano Samhain. Tuttavia, il modo in cui la Chiesa presentava la festa (e alcuni continuano a farlo ancora oggi), sostenendo cioè che Samhain e i pagani erano malvagi, era, come abbiamo visto, assolutamente scorretto.
FESTA DI OGNISSANTI, GIORNO DEI MORTI, VIGLIA DI OGNISSANTI, HALLOWMAS
La prima celebrazione della Festa di Ognissanti è attribuita a Papa Bonifacio IV, che inaugurò il tempio di Roma, il Pantheon, consacrato come Chiesa della Santa Vergine e di tutti i martiri il 13 maggio del 610 d.C. Questo giorno doveva servire a onorare i cristiani uccisi a causa della loro fede e che non avevano ricevuto alcun riconoscimento ufficiale per la loro devozione. La Festa di Ognissanti e la Vigilia (Halloween) furono nuovamente introdotti da Papa Gregorio III nel settimo secolo d.C. La data fu spostata al 1° novembre poiché quei fastidiosi pagani non volevano proprio liberarsi dalla loro antica festa di Samhain (ricordate che il 31 ottobre era la vigilia di Samhain e il 1° novembre era il giorno di Samhain. Le feste del periodo del raccolto, malgrado il cristianesimo, continuarono ad essere praticate in Europa. Papa Gregorio IV diede a questa usanza un’autorizzazione ufficiale nell’835 ed estese la celebrazione includendo tutti i Santi. La giornata doveva essere dedicata a Dio e a tutti i Santi, noti e ignoti. I Santi, naturalmente, sono individui esemplari morti per la causa della Chiesa o che, in qualche modo, hanno servito il popolo. Forse, per il fatto che in questo giorno si onoravano dei morti e la Chiesa nei territori celtici aveva difficoltà a sradicare la festa dei fuochi di Samhain, la celebrazione fu spostata al 1° novembre per soppiantare le tradizioni pagane. Il Giorno di Ognissanti divenne, nei paesi di lingua anglosassone, Hallowmas, che significa “una messa in onore dei santi”. La vigilia della Festa di Ognissanti, il 31 ottobre, divenne All Hallows Even, che si trasformò nella parola Hallowe’en. Benché la Chiesa desiderasse che questo momento fosse dedicato alla preghiera mesta e alle usanze tranquille, i vigorosi celti continuarono a festeggiare con i loro falò e i loro riti divinatori. A favore della Chiesa, tuttavia, va riconosciuta la sua insistenza perché i contadini offrissero preghiere invece di sacrifici. Come abbiamo visto, comunque, la Chiesa delle origini sacrificò abbondante carne umana nel cappio del boia e sulle pire, facendo capire che andava bene uccidere qualcuno se la Chiesa era d’accordo. La Chiesa riuscì anche a convincere la popolazione che i fuochi, accesi per onorare il ciclo delle stagioni, avevano invece la funzione di tenere lontano il diavolo. Per il Giorno dei Morti la questione è leggermente differente. Questa festa cade il 2 novembre e, per la Chiesa cattolica romana, era una giornata in cui offrire preghiere e oblazioni in favore delle anime dei defunti che si trovavano in Purgatorio, un luogo di passaggio tra il Paradiso e l’Inferno Si ritiene che questa celebrazione sia stata istituita nel monastero di Cluny, in Francia nel 988 dall'abate benedettino San Odilio, anche se alcuni studiosi non sono d’accordo sulla data (qualcuno propende per il 993). Il Giorno dei Morti divenne una festa celebrata in tutta Europa e un preteso per riportare in vita molte usanze popolari precristiane. La festa fu riconosciuta da Papa Silvestro II intorno all’anno 1000. Riguardo ad Halloween, il 31 ottobre 1517 Martin Lutero iniziò una riforma religiosa che pose un freno all'osservanza della festività per molti europei. Martin Lutero, Giovanni Calvino e altri svilupparono nuove idee che portarono a eliminare il culto delle icone dal cristianesimo e rifiutarono l’autorità del Papa. Le vecchie usanze sono dure a morire, tuttavia, e i protestanti cominciarono a celebrare festività autunnali legate alle loro tradizioni secolari. In Inghilterra, un complotto politico, ideato da leader cattolici fanatici e dal rivoluzionario cattolico Guy Fawkes (conosciuto come “il complotto delle polveri”), fallì e Fawkes venne giustiziato. Nel gennaio 1606 il parlamento protestante approvò un atto che dichiarava il 5 novembre giornata di ringraziamento nazionale, celebrazione del trionfo dei protestanti sui cattolici. Molti dei protestanti usarono la festa come scusa per celebrare le vecchie tradizioni autunnali. Nel corso dei secoli successivi Halloween, come Natale, raccolse varie tradizioni e ne abbandonò altre, a seconda della complessa integrazione sociale dell’epoca e dei dettami religiosi. Forse la Vigilia di Ognissanti e la Festa di Ognissanti avrebbero potuto rimanere solo un’occasione per offrire preghiere in onore dei defunti, per varie diramazioni della religione cristiana europea, e un’occasione per festeggiare la fine della stagione del raccolto, per i contadini, se non fosse stato per due eventi storici di cui ci occuperemo tra poco. Ironicamente, fu la Chiesa a dare il nome alla festa, sanzionando l’antica tradizione di ricordare i defunti, aggiungendo importanza alle parate, alle feste, ai falò e alle maschere e creando gran parte dei tanto amati simboli che usiamo nelle nostre moderne celebrazioni di Halloween, anche se questi simboli furono creati per spaventare, invece che per divertire. Ogni cultura crea delle tradizioni che riguardano la morte, che comprendono l’atto di onorare i defunti e il concetto di immortalità. L’antico Samhain fornì ai primitivi paleopagani un modo per rapportarsi con il mistero del morire. Oggi cerchiamo ancora di capire il concetto alla base della vita e la natura della morte. Se impariamo qualcosa studiando la storia di Halloween, è che gli antichi (indipendentemente da razza e cultura) credevano che la morte non fosse la fine di tutto. Benché la Chiesa delle origini volesse eliminare Samhain, essa fu costretta ad accettare la festa e utilizzò la celebrazione per andare incontro ai bisogni della struttura politica e sociale dell’epoca. Nel Nuovo Mondo Halloween avrebbe acquistato nuovi elementi, nonostante i dubbi della Chiesa, e sarebbe divenuta una festa separata dai miti religiosi e dalla tirannia politica.
HALLOWEEN IN AMERICA
Le festività, sono certa che ormai lo avete intuito, sono spesso alla mercé delle personalità di governo religiose e politiche dell'epoca. Tra il 1630 e il 1640, la parola "Samhain" si perse, schiacciata dal peso dell'autorità della Chiesa, dai problemi politici e personali, dalle guerre, dalle epidemie e dalla fame. Abbiamo anche scoperto che le feste in onore del raccolto non appartengono a una particolare fede e che nemmeno l’usanza di onorare i defunti è tipica di una singola religione. Credo che inizialmente l`arrivo di Halloween in America non fu connesso ad uno specifico gruppo di persone (molti indicano gli irlandesi), come molti studiosi hanno supposto, bensì all'arrivo in America di singoli individui e alla fondazione delle varie colonie. Sbirciamo, allora, in alcune di esse e vediamo cosa accadde.
QUATTRO SALTI IN VIRGINIA
Non ho mai capito bene perché diamo tanta importanza all’arrivo in America dei “Padri pellegrini” puritani (1620), quando di fatto i primi coloni americani approdarono nell’area che chiamiamo Virginia già nel 1607. Coloni provenienti da Inghilterra, Germania, Polonia, Francia e Scozia si avventurarono qui, insieme a molte persone provenienti dall'Africa (che, come sappiamo, non vi furono portate per loro scelta). Il governo e I'organizzazione della società si svilupparono sul modello del sistema gerarchico inglese, ponendo la Chiesa anglicana in prima linea riguardo alle scelte religiose della colonia. La Chiesa anglicana nacque in seguito alla scissione dalla Chiesa cattolica quando, nel diciottesimo secolo, Enrico VIll entrò in conflitto con Roma (è interessante notare che si dovette arrivare a un cambiamento nella struttura della Chiesa perché un re non era libero di scegliersi una moglie; forse Enrico avrebbe preferito la poligamia piuttosto che uccidere le altre mogli!). Benché protestante, questa Chiesa mantenne gran parte delle sue radici cattoliche, incluse la dottrina, la liturgia e l’organizzazione. La figlia di Enrico, Elisabetta I, promise di amalgamare gli elementi cattolici e quelli protestanti. Benché gli anglicani rifiutassero il culto dei santi, mantennero Ognissanti come giorno festivo e il Giorno dei Morti come festività non ufficiale. In Virginia la vita dei coloni rimase legata alle credenze popolari riguardanti il mondo spirituale, come le pratiche astrologiche, la chiromanzia, il sorteggio e altre tecniche divinatorie. Nel cristianesimo la struttura religiosa e quella delle scienze magiche non erano separate come sono oggi, sebbene il governo delle colonie non vedesse di buon occhio tali pratiche e avesse istituito diverse leggi per dissuadere i credenti. Le prime biblioteche statali della Virginia tenevano abitualmente libri relativi ad alchimia, astrologia, tecniche di guarigione, occultismo, ermetismo e pratiche rosacrociane. Gli abitanti della Virginia tenevano varie fiere tra settembre e ottobre durante le quali venivano messi in mostra e in vendita cavalli, pecore, maiali, mucche, buoi, polli e prodotti caserecci, ed era possibile partecipare a gare, giochi, spettacoli di marionette, corse, falò e riti divinatori. I festeggiamenti durante il periodo del raccolto non solo entusiasmavano e divertivano la gente, ma, con il supporto della chiesa anglicana, davano riconoscimento ufficiale, attraverso la Festa dei Morti e quella dei Santi, all'usanza di onorare i defunti.
UN GIRO NELLA COLONIA DALLA PENNSYLVANIA
Abbiamo ulteriori contributi alla tradizione americana di Halloween grazie a William Penn e al suo variegato assortimento di coloni europei. Nel 1683 Penn scrisse un opuscolo promozionale, invitando gli europei insoddisfatti a venire a godersi la libertà dei cosiddetti "Boschi di Penn” (la Pennsylvania). Come conseguenza, cinquanta navi calarono gli ormeggi presso il fiume Delaware. Esse portarono individui vittime di persecuzioni provenienti da Inghilterra, Irlanda, Galles e Renania (oggi parte della Germania). In tutto 2500 persone erano giunte a Philadelphia su quelle splendide navi e andarono ad occupare 350 abitazioni. La maggioranza di queste persone era tedesca e, a ondate successive, altri coloni tedeschi entrarono in America dal 1700 al 1799. Un secondo flusso di persone provenienti dall’lrlanda arrivò in America nel 1720 e molti di loro si stabilirono nella zona lungo i Monti Appalachi. Come popoli, i tedeschi e gli irlandesi condividono l’origine celtica, per questo molte delle loro usanze popolari, comprese la celebrazione di Halloween e le feste locali in onore del raccolto. Con la regola della tolleranza religiosa predicata dai quaccheri, che si mantenne fino al 1756, Halloween prosperò sotto gli auspici degli insediamenti tedeschi e irlandesi. Un’alta percentuale dei tedeschi era luterana (lontana dal cattolicesimo), ma continuava a celebrare la Festa di Ognissanti come il Giorno dei Morti. La Pennsylvania ospitava anche cattolici tedeschi, moravi, cattolici romani e altre piccole sette (compreso un nutrito gruppo di coloni presbiteriani scoto-irlandesi), grazie ai quali le colorate festività del periodo del raccolto e l’usanza di onorare i morti si mantennero vive. Gli abitanti della Pennsylvania, più di quelli di ogni altra colonia, si dilettavano con tutte le forme di magia popolare. Nel lontano 1694, il mistico tedesco Johannes Kelpius fondò, vicino a Philadelphia, una colonia in cui erano accettate l’astrologia, l’ermetismo e altre discipline medianiche e spirituali; ciò contribuì a mantenere la celebrazione di Halloween in buona salute.
LE ALTRE COLONIE
Il Maryland accolse i rifugiati cattolici. Nel 1694, l’Editto di Tolleranza del Maryland concesse ufficialmente la libertà di coscienza agli esponenti della Chiesa cattolica romana, ai puritani e ai quaccheri. Sfortunatamente, i puritani rovesciarono il governo e perseguitarono i cattolici. Nel 1688 i puritani vennero espulsi e la colonia tornò sotto il controllo inglese e della Chiesa anglicana, favorendo nuovamente le celebrazioni del periodo del raccolto e dei giorni dedicati ai defunti. Dobbiamo tenere presente che, se i puritani avessero portato a termine il loro progetto di prendere il potere in tutte le colonie, Halloween e molte altre feste che oggi celebriamo non farebbero parte della nostra cultura. Soltanto il North Carolina, il South Carolina e la Georgia mantennero ininterrottamente l’osservanza sia delle feste in onore del raccolto sia le celebrazioni dedicate ai defunti.
LE PRIME CELEBRAZIONI DI HALLOWEEN IN AMERICA
Da 1684 fino al 1845, Halloween fu considerata una cerimonia locale, legata sia alla fede religiosa personale sia alla struttura sociale della comunità. Emersero due tradizioni di Halloween che sarebbero divenute antesignane della festa che celebriamo oggi: la cosiddetta Notte degli Scherzi e le feste delle comunità locali. Molti degli scherzi tipici delle comunità tedesche, scozzesi e irlandesi, come mettere sottosopra le capanne, smontare un carro e rimontarlo sul tetto di una casa o di un granaio e legare le mucche alle campane della chiesa, divennero patrimonio dell’intera popolazione. Gli scherzi spesso svolgevano una funzione sociale, ad esempio facevano scontare una piccola penitenza a un vicino che si comportava in maniera antisociale. Benché alcuni storici ritengano che la Notte degli Scherzi derivi direttamente dal Guy Fawkes Day in Inghilterra, è chiaro che se così fosse la festività avrebbe avuto ben poca influenza sulle comunità tedesche, scozzesi o irlandesi. Nella Notte degli Scherzi i bambini hanno quasi l’impressione che l'anarchia sia permessa. Si divertono ai suonare il campanello delle case per poi nascondersi, rimuovono le porte d’ingresso, appendono i coperchi dei bidoni della spazzatura ai lampioni, impiastricciano lo finestre di vernice e ricoprono i pomelli di melassa. Fare cerchi con il gesso sui vestiti e, più tardi, disegnare sui marciapiedi divenne un’esaltante sfida per i bambini dei vari quartieri. Feste danzanti in onore della comunità si diffusero in tutta l’America celebrando la famiglia insieme alla festa. Dalla metà di ottobre ai primi di novembre città, villaggi e comunità agricole cominciarono a festeggiare il raccolto e i prodotti della terra, e provarono la gioia di pestare i piedi nella quadriglia e i meravigliosi tremiti e brividi creati dal racconto pubblico in una storia di fantasmi mozzafiato. Sia che la si chiami Vigilia di Ognissanti, Snap Apple Night (dal nome del tipico gioco in cui si deve addentare una mela appesa ad una corda) o Nut Crack Night (Notte dello Schiaccianoci), va qui rintracciato l’inizio di una festività universalmente riconosciuta, indipendentemente dalle preferenze religiose. Benché non si tratti ancora della festa di Halloween che conosciamo, queste celebrazioni e azioni scherzose ne sono il catalizzatore diretto. Tra il 1820 e il 1870 quasi 7,4 milioni di persone entrarono in America da tutto il mondo. Ogni comunità aveva una tradizione popolare magica e ognuna ebbe un impatto sulle tradizioni americane. Mentre le celebrazioni di Halloween si affermavano sempre più, ogni cultura arricchiva l'insieme delle tradizioni magiche legate alla festa. Anche i popoli non europei, come gli africani e i cattolici di origine spagnola provenienti dal vicino Messico, aggiunsero le loro credenze magiche alla festività di Halloween.
LE GRANDE CARESTIA DI PATATE IN IRLANDA
Dal 1845 al 1847, il già prostrato popolo irlandese fu colpito da una disastrosa carestia che portò alla perdita del raccolto delle patate. Gran parte degli abitanti dell'Irlanda, della Scozia, dell'attuale Gran Bretagna e della Germania emigrò verso gli Stati Uniti. Tra il 1841 e il 1850 più di 1.713.000 persone entrarono in America, consolidando il risultato delle precedenti migrazioni di popolazioni d'origine celtica. Questa gente portò con sé la propria unità familiare, le proprie convinzioni religiose e le usanze popolari, comprese le tradizioni riguardanti Halloween. Molti di questi individui si stabilirono in un primo tempo a Boston, New York, Baltimora e Philadelphia, quindi si unirono alle migrazioni verso ovest. Di particolare interesse nel nostro studio su Halloween in America è l'usanza irlandese per cui gruppi di ragazze si riuniscono a mezzanotte ad Halloween per compiere i loro segreti riti divinatori con mele, fuoco, specchi e fili.
HALLOWEEN IN EPOCA VITTORIANA
Quando la rivoluzione industriale arrivò in America, fu seguita da un urgente bisogno di tornare a usanze più semplici. Halloween fece il suo debutto negli strati più elevati della società americana poco dopo il 1870, venendo considerata una bizzarra e divertente usanza inglese. I ricchi protestanti, soprattutto, pur non volendo riconoscere le influenze cattoliche della festività, erano più che felici di celebrare qualunque ricorrenza proveniente dal nord dell'Inghilterra. Libri, giornali e riviste riportavano dati storici approssimativi riguardo alla festa, cosa che favorì lo sviluppo peculiare di questa celebrazione. È all'incirca in questa epoca che, come si è notato in precedenza, qualcuno si inventò un dio celtico dei morti di nome Samhain, e la disinformazione su questo punto continua anche oggi. Ricordate, il Signore di Samhain che giudicava i morti e condannava le anime peccatrici non esisteva nella cultura celtica. Per i vittoriani americani (di classe media ed elevata) era fondamentale rimuovere l’associazione con la morte, la Stregoneria, i sacrifici, le offerte e la rovina. Il materiale stampato all’epoca si concentrava su giochi piacevoli, feste e altre attività divertenti. Era lecito, in ogni modo, comunicare con i defunti per qualche interesse “romantico” e tale pratica crebbe in popolarità specialmente presso i giovani. Gli editori di epoca vittoriana preferivano occuparsi di misteri edulcorati piuttosto che dei morti in decomposizione. Le signore dell'alta società cominciarono a utilizzare questo periodo per organizzare balli e feste in maschera per motivi caritatevoli; ad ogni modo vi era la sensazione che Halloween fosse una festa soltanto per i giovani, una scusa per combinare matrimoni e un'occasione nei confronti della quale le coppie sposate non avrebbero avuto il minimo interesse. Arriviamo nel 1890 e, camminando per la strada, ci accorgiamo che molte riviste e giornali contengono abitualmente istruzioni per una perfetta festa di Halloween, giochi divinatori, consigli per ideare gli inviti o scavare lanterne nelle zucche, ricette e altre novità assortite. I vittoriani fecero molto per rimuovere il significativo valore storico della festa e, quando ebbero finito, i festeggiamenti erano ormai considerati parte di una “nuova” festa. Presto, tuttavia, le feste vittoriane per combinare i matrimoni passarono di moda (pare che i combini non funzionassero troppo bene) e furono i bambini americani a rivendicare la festa.
LA FESTA DI HALLOWEEN IN AMERICA NEL VENTESIMO SECOLO
Nel 1910 varie fabbriche americane producevano o importavano articoli specificamente dedicati alla nuova festa di Halloween. Dagli oggetti che producevano i rumori più buffi e particolari ai costumi, una nuova festività portava con sé un aumento degli affari e, ovviamente, la possibilità di fare soldi. Con l'accresciuta attenzione nei riguardi dei bambini le pratiche divinatorie, i matrimoni combinati e i giochi in cui ci si baciava vennero messi da parte, poiché i genitori americani li ritenevano inadeguati per i loro figli. Le prime sfilate di Halloween organizzate in America si svolsero ad Anoka nel Minnesota e ad Allentown in Pennsylvania nel 1921. Carri, bande musicali e cittadini in costume portarono una ventata di festeggiamenti pubblici in tutto il Paese. L'avvento della parata di Halloween consolidò il ruolo di questa celebrazione all’interno dell'attività della comunità americana. Il danno alla nuova festività arrivò nella forma delle famose Notte degli Scherzi, Notte dei Folletti o Notte del Diavolo, già menzionate e festeggiate il 30 ottobre. La maggioranza delle beffe era innocua, ma le cose finirono fuori controllo. A Dillsburg in Pennsylvania, alcuni ragazzi rubarono quattro tettoie, balle di fieno e covoni di grano e li disposero ai quattro angoli della piazza principale, bloccando tutte le entrate della città. In un altro caso, i ragazzi presero un grande carro e lo piazzarono in cima a un fienile. Abbondavano poi le offese minori, come legare vari secchi dei rifiuti e appenderli ad un palo della luce o spalmare di lardo (successivamente di sapone) le finestre. Quando gli scherzi si trasformarono in atti di vandalismo, i bottegai e i negozianti cominciarono a pagare i giovani perché stessero alla larga dalle loro proprietà. Sfortunatamente, gruppi militanti approfittarono della Notte degli Scherzi e le stime riportano che il Ku Klux Klan mise in atto orrendi crimini durante questo periodo dell’anno, sfruttando la confusione generale. Nel 1925 il Club dei Presidi di Chicago iniziò una campagna organizzata in maniera molto accurata per modificare il comportamento criminale, incitando studenti e genitori a dimostrarsi responsabili ripulendo giardini, aggiustando recinzioni e compiendo altre opere di carità. I ragazzi che partecipavano a queste attività venivano ricompensati con feste organizzate dai Club locali, come i Kiwanis, I Lions e il Rotary. In uno sforzo per fermare il comportamento criminale i Boy Scout, insieme ai consigli di città e di paese, istituirono l’usanza della Trick-or-Treating Night, per evitare che i giovani compissero azioni moleste e per togliere la Notte degli Scherzi dall’influenza del Ku Klux Klan. Negli anni Trenta l'usanza di chiedere “dolcetto o scherzetto” era ormai radicata nella cultura americana. Halloween, come Natale, divenne una festa dedicata ai bambini e i genitori fecero ogni sforzo per rendere la festa il più divertente possibile per i loro ragazzi; ma il problema principale del vandalismo era ben lungi dalla fine. Nel 1938 il Commissario di Polizia di Boston organizzò feste aperte al pubblico in ben quindici stazioni di polizia distrettuali, offrendo gelati e torte, per tenere gli scherzi al livello minimo ma, nonostante i validi tentativi diversi gruppi e organizzazioni della comunità, la Notte degli Scherzi restava un problema. Nel 1939 nel Queens, un quartiere di New York, furono rotte mille finestre. Nel 1940 varie comunità cittadine decisero di eliminare le attività legate ad Halloween, ma fu la seconda guerra mondiale che avrebbe portato la consapevolezza pubblica a un nuovo livello.
HALLOWEEN DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
“Sgonfiare le gomme delle auto non è più divertente. È sabotaggio. Insaponare le finestre non è spiritoso quest’anno. Il vostro Paese ha bisogno di sapone e lubrificante per la guerra. Svuotare le case degli altri non è divertente quest'anno. Potreste portare via cose di poco conto ma rischiate anche di prendere oggetti che, a causa delle ristrettezze della guerra, risulterebbero insostituibili. Anche suonare i campanelli delle porte ha perso il suo fascino, poiché potrebbe recare disturbo ad un combattente per la patria stanco, che ha bisogno di riposo.” Così scrisse James M.Spinning sovrintendente scolastico di Rochester, New York, nel 1942. Gruppi cittadini, governi locali, giornali, radio, distretti scolastici ed editori di riviste unirono le forze per eliminare il vandalismo della Notte degli Scherzi durante gli anni della guerra, facendo sapere a tutti quanto queste usanze potessero essere distruttive nei confronti della “Causa Americana”. Benché alcune comunità cancellassero la celebrazione della festa di Halloween durante la seconda guerra mondiale, molti usarono la festa per cercare di sollevare il morale della gente, credendo che ci fosse un reale bisogno di attività ricreative per abbattere la paura della guerra. I costumi e i festeggiamenti vennero adattati in modo da non impoverire le risorse del Paese. Mentre il livello del patriottismo si alzava, il vandalismo raggiunse i minimi storici.
HALLOWEEN: GLI ULTIMI CINQUANT’ANNI
Con la fine della guerra, i corpi sociali e i gruppi cittadini ritornarono alle loro campagne per i festeggiamenti di Halloween all'insegna della sicurezza. Le sfilate tornarono in auge e le attività della comunità ripresero il loro ritmo, I “rituali” legati alla festa cominciarono ad essere celebrati per tutto il mese di ottobre, non solo durante la vera e propria Trick-or-Treating Night (che spesso non coincideva esattamente con la sera di Halloween, in seguito a uno sforzo della comunità di rendere la festa sicura per i giri dei bambini). Eventi sponsorizzati da aziende, consigli comunali, organizzazioni ecclesiastiche e caritatevoli o da individui privati venivano organizzati per tutta la durata del mese sotto forma di case stregate, feste, scampagnate sui carri, rappresentazioni teatrali, racconti di storie e altro. Il numero dei partecipanti alle celebrazioni, adulti e bambini, aumentò a livelli strabilianti e la popolarità di Halloween eguagliò quella dei festeggiamenti del Quattro Luglio e del Memorial Day (in cui vengono commemorati i caduti di guerra).
LA “BATTAGLIA DI HALLOWEEN”
Nella Seconda metà degli anni Novanta, alcune sette protestanti dichiararono guerra ad Halloween, divulgando le stesse informazioni sbagliate utilizzate centinaia dl anni prima dai loro predecessori cattolici. Altri gruppi si impossessarono di Halloween per le proprie campagne politiche e si servirono delle cosiddette “case stregate” per mostrare bambini abortiti, tossicodipendenti e altre situazioni violente dei nostri giorni. Ciò non ebbe grande successo, poiché la festa era ormai un evento dedicato principalmente ai bambini, non alle discussioni politiche degli adulti. Gruppi di cristiani radicali sostennero che la festa aveva origini sataniche, cosa che, come abbiamo potuto constatare con le nostre ricerche, è un’affermazione folle e stravagante, che trae origine dalla disinformazione, da motivazioni politiche, da finalità personali e dalla paura, non certo dai fatti. Ricordatevi che i cristiani radicali cercarono, inutilmente, di fare lo stesso con il Natale all'inizio del secolo. Grazie alla politica americana di separazione tra Chiesa e Stato, la battaglia per distruggere Halloween negli Stati Uniti è un cammino in salita e non assicura un esito favorevole. Il nostro Paese ha una popolazione diversificata, miriadi di culture e una varietà sempre in crescita di scelte religiose, dunque una singola religione può provare, ma non riuscirà mai ad impossessarsi illegalmente di una celebrazione interculturale per i suoi scopi personali. Ciò che è importante, ad ogni modo, è come questo tipo di attacco abbia storicamente cambiato il nostro modo di agire poiché la ribellione radicale di varie fazioni politiche contro Halloween porterà inevitabilmente a modificare il modo in cui celebriamo la festa. La “Paura di Satana” creata da persone “devote” ha causato pesanti aggressioni contro individui innocenti. I sociologi ritengono che questo bisogno di controllo, che si serve della paura, sia l’anticamera della “Paura di Satana”, la quale è segno di bassa autostima, desiderio di controllo totale sull’ambiente e timore nei riguardi di ciò che è sconosciuto e incontrollabile. E’ curioso il fatto che queste fazioni fanatiche abbiano propagandato il ritorno dell’elemento “agreste” nella festa di Halloween, costringendo i loro seguaci a festeggiare con celebrazioni nello stile di quelle usate in origine durante il periodo del raccolto, piuttosto che “all’americana”. Non era forse così una volta? Forse, dopo tutto, queste persone stanno tornando alle origini pagane della festa.
ASSASSINIO AD HALLOWEEN
Abbiamo tutti sentito le storielle dell’orrore su caramelle e mele avvelenate o riempite di lamette. Dal 1950 al 1960 le nostre usanze relative ad Halloween rimasero all'incirca le stesse. Negli anni Sessanta l'attenzione si spostò su una nuova tematica, quella della sicurezza, e, come risultato, le riviste, i giornali, la televisione e la radio si riempirono di una serie di idee su come tenere i bambini al sicuro e festeggiare Halloween in maniera divertente, campagna che rimane in voga ancora oggi. Le fabbriche si gettarono a capofitto nella produzione di costumi e decorazioni “sicuri” che rispettavano lo standard della “sicurezza”. Nei primi anni Settanta, un avvenimento spaventoso connesso ai dolcetti di Halloween diede un duro colpo ad una delle più popolari, ed economiche, usanze di questa festa. Precedentemente, anche i meno abbienti potevano cuocere biscotti, preparare pop corn, comprare uno staio di mele o confezionare caramelle fatte in casa per darle ai piccoletti che bussavano alla porta. Il conto in banca era al sicuro e i bambini erano contenti comunque. Nel 1970 tutto ciò cambio. Kevin Tostan, un bambino di cinque anni, mangiò, stando a quanto si dice, una caramella di Halloween piena di eroina. I padri e le madri d'America lanciarono il loro grido di battaglia, ma gli investigatori scoprirono che l’eroina apparteneva allo zio del bambino e che non era all’interno di un dolcetto per Halloween. Nel 1974 Timothy O’Bryan, di otto anni, morì per avvelenamento da cianuro, dopo aver mangiato una caramella. Il padre, Ronald Clark O’Bryan, affermò che questa era stata data al bambino in una certa abitazione di Pasadena, in Texas. Nulla è mai come sembra e questo accadde anche nel caso di questa morte. La casa in questione era vuota la sera di Halloween e le autorità scoprirono che O’Bryan aveva sottoscritto, per ognuno dei suoi figli, una polizza di assicurazione sulla vita di 20.000 dollari ed era stato proprio lui ad avvelenare il bambino. L’uomo aveva anche cercato di avvelenare la figlia. Ronald O’Bryan venne condannato a morte per iniezione letale da eseguirsi ad Halloween del 1982, ma l’esecuzione venne sospesa. Un’indagine svolta dal sociologo Joel Best, della California State University di Fresno, ha portato alla luce che, in quasi trent’anni, nessun assassinio o lesione grave sono stati compiuti in occasione di Halloween da un maniaco, tuttavia l’isteria esiste ancora e rischia di scoraggiare le celebrazioni di questo periodo. Storie orrende di lamette nelle mele, di droga nelle caramelle e di adulti vestiti con strani costumi in modo da poter prima terrorizzare e poi uccidere le loro ignare prede, si sono trasformate ormai in leggende metropolitane e cioè storie che non sono vere, ma potrebbero esserlo, e che quindi diventano vere. E’ opinione dei sociologi che la propensione generalizzata nei confronti della proibizione come risposta pronta nei riguardi di qualunque tipo di problema sia un vero e proprio segnale del fatto che gli adulti sentono di aver perso il controllo sui loro figli. Inoltre, altri studiosi, ritengono che la nuova moda di enfatizzare queste leggende metropolitane, opponendosi alle attività legate ad Halloween, non sia altro che “un atto di aggressione verbale preventivo contro le giovani generazioni”. Caspita! E voi pensavate che i folletti e le creature notturne facessero paura...
HALLOWEEN FA BENE?
Halloween può far paura ad alcuni bambini, come agli adulti. Secondo il parere del Dott.Lee Salk, psicologo infantile tali paure sono normali e Halloween è per i bambini il momento giusto per affrontarle. Halloween permette alle ansie e ai dubbi di uscire allo scoperto, lasciando che i bambini gestiscano ciò che in altri momenti considerano spaventoso. È un momento che li aiuta a confrontarsi apertamente con le paure legate alla morte, al buio, ai fantasmi e ai mostri, senza il rischio di essere presi in giro dai coetanei o dagli adulti. “Halloween, spiega il Dott.Salk, ha oggi un significato speciale, poiché molti bambini si sentono impotenti di fronte alla violenza che vedono in televisione, ai rapimenti e alle altre tragedie che avvengono nel loro mondo. Dunque oggi i mostri nascosti sotto il letto, che li spaventano, sono in realtà i mostri della loro mente." Poiché Halloween costituisce un'occasione pubblicamente riconosciuta di essere eccentrici, ciò permette al bambino o alla bambina di diventare il "mostro" delle sue stesse paure. Questa teoria può essere applicata anche agli adulti. Più si invecchia, più si accumulano esperienze, più crescono le paure. Come i bambini, alcuni adulti soffrono di queste paure più di altri. Guardare un film dell'orrore in un soggiorno buio immergendo le dita nei pop corn al burro, ranicchiarsi sotto una montagna di coperte tra morbidi cuscini leggendo il proprio libro preferito di Stephen King o uscire in gruppo a festeggiare Halloween significa attaccare inconsciamente le proprie paure per poter vivere una vita normale e produttiva. Se il vostro bambino mostra di aver paura di fronte a un particolare costume, spingetelo a trovare conforto nella magia e nella fantasia di Halloween. Tenetevi lontani dai costumi che lo (o la) spaventano (soprattutto da quelli macabri e disgustosi se avete bambini piccoli). Comunque, non si sa mai: in alcuni casi perfino a Babbo Natale capita di spaventare a morte i bambini più piccoli, quindi siate molto attenti ed entrate in sintonia con i bisogni dei vostri figli.
IN BREVE
In America, Halloween è il momento che dà inizio alla corsa per i festeggiamenti gioiosi della fine dell’anno. Halloween apre una serie di celebrazioni lunga tre mesi, che comprende il Giorno del Ringraziamento, Natale, Yule, Kwanza e Hanukah, solo per fare qualche esempio, e termina con la popolarissima festa per l’Anno Nuovo. Halloween in America è diventata una festa a contenuto più culturale che religioso. I nostri bambini scavano le zucche chiacchierando gioiosamente e gli adulti riescono a rilassarsi in una notte in cui possono essere tutto ciò che desiderano. Non abbiamo dubbi sulla gioia che questa festa porta nelle nostre famiglie. Ameremo sempre le case stregate, i costumi da vampiro, la luna piena, i brividi di paura suscitati da una storia di fantasmi ben scritta e, naturalmente, i deliziosi cigolii che ci spaventano durante la notte!
(Fonte: "La notte di Halloween" di Silver Ravenwolf)