28. Il Re Quercia e il Re Agrifoglio
Aggiornamento: 19 dic 2021
Il Blog del Sussurro

Si racconta che la la leggenda del Re Agrifoglio e del Re Quercia abbia avuto origine tra i Druidi, per i quali la Quercia e l’Agrifoglio erano sacri.
Il Re Quercia e il Re Agrifoglio sono parte integrante della mitologia celtica e sono la duplice forza, allo stesso tempo gemelle e contrapposte. Scandiscono con la loro vittoria l’arrivo dell’Estate e dell’Inverno.
Il Re Agrifoglio governa la stagione fredda, quella in cui la Terra riposa e custodisce le radici in attesa del ritorno del Sole. E’ collegato al riposo e al sacrificio, perché durante l’Inverno chi lavorava la terra non poteva far altro che nutrirsi del raccolto della stagione passata e prepararsi per il lavoro della bella stagione. Al contrario il Re Quercia, rappresenta la forza del Sole in tutto il suo splendore, è collegato al dinamismo e alla fertilità. All’arrivo di ogni Solstizio i due Re si scontrano, e solo uno dei due può uscirne vincitore. Ma non è un vincitore definitivo, perché il Sole deve sempre seguire il suo ciclo, così come un Re.
Se ci avviciniamo al Solstizio d’Inverno, sarà il Re Quercia a prevalere nel momento in cui il Re Agrifoglio si trova al culmine della sua potenza e cioè durante la notte più lunga dell’anno. Questa vittoria segna il vicino e graduale ritorno del Sole, che ci condurrà fino all’Estate. La vittoria del Re Quercia permetterà alla terra di risvegliarsi lentamente, di rifiorire. Il Re Quercia fiorirà con essa e durante i riti di Beltane incontrerà la Dea e insieme ad essa renderà fertile la terra affinché possa generare nuovi frutti. Ma il ciclo della vita non si ferma mai!
All’apice del suo governo il Re Quercia tornerà nuovamente a scontrarsi con il Re Agrifoglio, e questa volta soccomberà! Durante il Solstizio d’Estate, la nuova battaglia per il comando si combatterà e il Re Agrifoglio ne uscirà vincitore. Grazie a questa vittoria la terra potrà cominciare a prepararsi per il riposo invernale, concedendo all’uomo gli ultimi frutti dell’Estate.
E’ un eterno ciclo, di vita, morte e rinascita. Una duplice espressione del Dio Cornuto, due facce dello stesso potere!
Nessuno dei due prevarrà realmente sull’altro, perché nessuno dei due potrebbe esistere senza l’altro. E’ un ciclo materiale e spirituale necessario. Non ci può essere rinascita senza morte. L’equilibrio va mantenuto sempre, le due forze non devono mai essere sbilanciate, non ci sarebbe armonia, non ci sarebbe vita.
