3. La Reincarnazione
Aggiornamento: 19 dic 2021
Il Blog del Sussurro

Stavolta ce la facciamo: finalmente affrontiamo il vasto tema della reincarnazione!
Fonte di scontri, dissensi e di lotte tra varie religioni, la storia della reincarnazione si perde nella notte dei tempi, ma è accessibile a tutti anche da Wikipedia… Non mi soffermerò quindi a parlarne a livello storico, ma mi occuperò di quello che ci interessa veramente: quanto riferito dagli Spiriti.
A prescindere da come vengano chiamati dai vari popoli, gli Dèi donano la vita (e su questo tutte le religioni sono concordi). Facendolo, infondono in ogni anima una scintilla divina, che resterà incompleta finché non si ricongiungerà con il Tutto, con gli stessi Dèi (e questo è un po’ il classico senso di vuoto dell’uomo, che anche se raggiunge i traguardi più ambiti, continua a percepire che gli manca quel “non so che” che lo rende infelice… comunemente detto anche “non t’accontenti mai!”… Per ricongiungersi al Divino, però, l’anima che è ancora allo stato “grezzo”, per così dire, ha bisogno di raggiungere l’illuminazione e per farlo deve evolversi, deve crescere.
Ma per la sua evoluzione è necessario che faccia ogni genere di esperienza nella sua forma umana, così da ampliare il suo “bagaglio evolutivo”. Ovviamente le esperienze da fare sono molte e una vita non basta mai! E’ un po’ come a scuola: si comincia dalle elementari, dove si iniziano ad imparare le basi: a scrivere, a leggere… e alla fine dell'anno si viene promossi (si spera!); si fa una breve vacanza e poi si ricomincia passando alla classe successiva e si iniziano ad imparare e sperimentare altre cose. Così è la vita. In ciascuna esistenza abbiamo un certo numero di esperienze da fare e di lezioni da imparare; una volta terminato un percorso, quando cioè abbiamo imparato quello che dovevamo imparare, finiamo il nostro ciclo vitale (moriamo) e andiamo in vacanza (proseguendo il percorso nell’Aldilà fino alla successiva reincarnazione) per poi ritornare in vita e accedere a un livello superiore e quindi incarnarci in un nuovo corpo.
A volte abbiamo dei ricordi delle vite passate, ma in generale non ricordiamo nulla (anche se è possibile, attraverso l'ipnosi e la regressione, riportare in superficie esistenze precedenti, ma non è una pratica completamente attendibile perché la mente, se forzata a ricordare cose che non può o non vuole ricordare, potrebbe giocarci brutti scherzi e comunicarci false notizie per “difendersi”). La lunghezza di questi cicli non è standard: magari impieghiamo 90 anni di una vita per imparare una lezione, magari ne impieghiamo solo 5 di un’altra: ecco spiegata la morte di un bambino. Che senso ha nascere per vivere solo pochi anni? Chi non crede nella reincarnazione trova difficile comprenderlo e spesso non si riesce ad accettare la morte di un figlio, proprio perché l’idea comune è che un genitore muoia prima di un figlio. Questa, ad esempio, era una delle tante domande che mi ponevo quando frequentavo la Chiesa e a cui nessuno sapeva rispondermi, se non con una frase preconfezionata del tipo: “Perché Dio ha un disegno su tutto e tutti e anche se noi non lo comprendiamo, dobbiamo avere fede e credere che quella è la cosa migliore!” Ma anche no!
Questo a dimostrazione che non sempre le religioni hanno la risposta a tutto! Vista invece nell’ottica della reincarnazione risulta chiaro (e anche logico!) che il bambino abbia appreso quanto stabilito per lui in quella particolare esistenza e quindi possa proseguire il suo percorso con la reincarnazione successiva. Anche il periodo di attesa tra una vita e l’altra può variare, perché bisogna attendere la situazione adatta per la lezione successiva. Prima di incarnarsi l’anima, con l’aiuto dei Dèi, stabilisce dei punti salienti utili per la sua incarnazione: quando nascere, da quali genitori (ebbene si, ce li scegliamo proprio noi!!!), in che periodo storico, chi incontrare, quali lezioni imparare, quando morire…). Questo fissa dei punti focali nella nostra vita, ma gli eventi possono cambiare di volta in volta in base alle decisioni che prendiamo giorno per giorno (e qui sta il libero arbitrio), perciò il destino non è già scritto; gli Déi non hanno un disegno su ognuno di noi così nel dettaglio come ci vogliono far credere, se non la nostra felicità e la nostra evoluzione!
Una volta stabilite queste “tappe”, l’anima deve attendere la situazione ideale per incararsi: se ad esempio (esempio paradossale) ha bisogno di un padre olandese ed una madre turca, dovrà attendere le condizioni ideali per cui un uomo olandese incontrerà una donna turca, se ne innamorerà e decideranno di sposarsi e procreare! Se magari la lezione da imparare è superare il lutto per un fratello morto, l’anima dovrà aspettare che capiti la condizione per cui un’altra anima dovrà sperimentare una morte prematura… e così via… Ognuna di queste cose (naturalmente non così esplicite come negli esempi che ho fatto) viene stabilità con attenzione affinché da quella precisa esperienza possiamo imparare una determinata cosa, quindi per quanto sia difficile da accettare (ma nessuno ha mai detto che sia facile!) anche un genitore violento o alcolizzato ce lo siamo scelto noi per imparare una lezione ben precisa che sta a noi scoprire!
Ovviamente, se ci riflettiamo un attimo, la cosa finirà per darci il mal di testa: basti pensare a quanti intrecci, coincidenze, finte casualità si stabiliscono tra tutti noi in questa vita! Ecco perché nulla succede a caso! Ecco perché siamo tutti collegati: perché dall’azione di uno dipende la reazione di tanti! Anche gli incidenti sono prestabiliti: perché altrimenti in un frontale tra due macchine, ad esempio, magari muore solo il conducente di un’auto e le due persone sull’altra auto restano illese? Forse uno meritava di morire e gli altri no? Assolutamente no! Mio zio è morto proprio in un incidente, tanti anni fa, mentre era in auto con altri amici… eppure è morto solo lui! Io ho avuto un incidente che i medici hanno definito mortale eppure, con loro grande meraviglia, sono ancora vivo!.. Forse mio zio meritava di morire ed io no? Certo che no! Semplicemente lui aveva evidentemente imparato ciò che doveva, io ancora no (sono recidivo)! Sembra la spiegazione più sensata, più logica di quanto accade nella vita. Ancora, perché una persona nasce in una famiglia ricca e un'altra in una famiglia povera? Perché un individuo nasce disabile e un altro sano? Proprio per sperimentare ogni situazione, imparare le lezioni prefissate ed evolvere attraverso queste. La reincarnazione è anche la spiegazione più logica dei bambini prodigio. Un genio in campo musicale che compone interi concerti all'età di cinque anni, come fece Mozart, senza dubbio nasce portando con sé delle conoscenze acquisite nelle vite precedenti. Non si tratta di un evento normale, ma accade. Albert Einstein e tanti altri geni come lui…
Analogamente, anche l'omosessualità è spiegata attraverso la reincarnazione: un’anima incarnata in un corpo di donna in una vita e in un corpo di uomo nella successiva (o viceversa) ha semplicemente conservato sentimenti e preferenze da un'esistenza all'altra. Gli induisti, e mi sembra anche alcuni buddisti, credono che non sempre ci si reincarni in un corpo umano, ma che l'anima può rinascere come pianta o come animale, ma è una credenza sbagliata: ad esempio un cane avrà numerose incarnazioni, ma sempre come canide; un gatto sarà sempre un felino (magari passa da gatto a lince o a tigre); una pianta, sarà magari un fiore o un albero, ma sempre un vegetale; un essere umano sarà sempre un essere umano (uomo o donna, bianco o nero), proprio perché le anime di queste specie sono diverse tra loro e non intercambiabili. In virtù di questa ciclicità, ci sono anime che hanno iniziato a incarnarsi secoli fa: ad esempio la mia prima reincarnazione, mi hanno detto, risale al tempo degli antichi Greci, ma questo non significa che abbia fatto 200 incarnazioni… ne ho fate appena 5 nel corso dei secoli.
Ad un mio amico è stato detto che la sua prima incarnazione è stata come vasaio ai tempi dell’antico Egitto e che, tutt’oggi, in un museo egiziano si dovrebbe trovare un manufatto che ha costruito lui stesso all’epoca! In pratica magari è possibile che siamo i creatori di qualcosa che noi stessi abbiamo inventato in altre vite. Ad esempio, se Marylin Monroe si fosse già reincarnata, potrebbe essere un ragazzo qualunque che guarda i suoi film in dvd, senza sapere paradossalmente che quell’attrice era proprio lui!!! Roba da far girare la testa!
Quindi, questo significa che c’è un ricircolo animico che va avanti dalla notte dei tempi, a cui vengono continuamente introdotte nuove anime (ecco perché la popolazione mondiale sale sempre!) quindi abbiamo le cosiddette «nuove anime» che sono alla loro prima incarnazione e le «anime antiche» che sono passate attraverso numerose esistenze.