25. Settimo Chakra
Aggiornamento: 19 dic 2021
Il Blog del Sussurro


Il settimo Chakra si chiama Sahasrara e viene definito “Chakra della corona” perché si trova sulla sommità del cranio e significa “mille volte”.
Viene rappresentato come un fiore di Loto dai mille petali. Il numero mille simboleggia la completezza e la perfezione e rimanda al significato del Chakra della corona come meta della nadi principale Sushumna.
Il fiore di Loto, che cresce dal buio e dalla melma per poi divenire un fiore puro, rappresenta lo sviluppo della consapevolezza umana dalle qualità animali relative ai Chakra inferiori verso la radiosa luce dell’anima.
La sua funzione è il collegamento spirituale, ed è il centro della spiritualità e della fede. (A prescindere da quale sia il nostro credo religioso.)
Questo Chakra serve per metterci in relazione con la nostra parte spirituale, e, quindi, al Divino. E’ una spiritualità che trascende la religione, è piuttosto uno stato dell’essere, che va oltre il mondo fisico e crea nella persona un senso d’interezza, dando scopo alla nostra vita e creando un contesto più ampio in cui collocare la nostra esistenza.
L’attivazione di questo Chakra implica l’apertura a nuovi modelli di pensiero, e a fonti di saggezza e conoscenza nuove e mai esplorate prima.
La sua energia ci aiuta ad abbandonare il passato, lasciandoci alle spalle eventi o traumi, e ci insegna a riconoscere le nostre responsabilità.
Il suo colore è il porpora, tradizionalmente associato alla ricchezza spirituale e alla maestà.
Il Chakra della corona è associato alla ghiandola pineale, un centro che, nel nostro corpo, regola il ritmo sonno-veglia, fame-sete e la temperatura corporea, oltre che stimolare l’ipofisi a produrre ormoni.
Una chiusura o una carenza di Sahasrara comporta un impedimento al flusso energetico lungo il cammino della coscienza, e si manifesta come difficoltà nell’apprendimento e nella concentrazione, oppure con un senso di chiusura e ostilità verso nuove informazioni o punti di vista.
Un’ altro tipico “sintomo” di un settimo Chakra carente è lo scetticismo spirituale, ossia la convinzione che non esista nulla al di fuori del mondo tangibile. Cioè: vedere per credere.
Quando la sua energia è in eccesso, può portare ad un eccesso di dipendenza spirituale, può spingere a perdere il contatto con il proprio radicamento e le proprie emozioni, perché viene sottratta energia ai chakra inferiori.
Dove si trova: centro della sommità del capo (ovvero nel luogo della fontanella dei neonati).
Senso: campo di coscienza.
Colore: porpora.
Età di sviluppo: 43 - 49 anni (uomo); 37 - 42 (donna).
Organi coinvolti: cervello.
Ghiandola endocrina: ipofisi. (produce melatonina - ha un ruolo importante nella depressione - e serotonina. Attraverso il S.N.S. la luce o l’oscurità influenza questa ghiandola e, per effetto del buio, viene liberato notevoli quantità di noradrenalina la quale stimola la sintesi di melatonina).
Disfunzioni: apatia, tumore al cervello, sinusite (con cefalea), ipotiroidismo (come problemi al SNC), epilessia, dislessia, alienazione, sclerosi multipla, depressione, demenza.
Ore di sonno: soltanto dormiveglia.
ATTIVARE E “PULIRE” IL CHAKRA
Visualizzazione: sperimentare sensazioni di grandi vastità senza barriere e confini. Ammirare, lasciando che lo sguardo si perda nell’infinito. Questa vastità va osservata dalla cima di una montagna molto alta (immersi nel cielo).
Musica: il silenzio profondo per questo Chakra e la musica migliore. Canticchiare “OM”.
Aromaterapia: la resina dell’Incenso purifica l’ambiente e rivitalizza la mente e l’animo. Il profumo stimolante del fiore di Loto, simbolo di bellezza e purezza, porta alla completezza spirituale. Mentre la Melissa quieta le paure profonde. Il Bergamotto, invece, calma lo stato depressivo.
Massaggio plantare: massaggiare sempre in modo circolatorio l’area del piede di fianco indicata.
Avvertenze: nonostante la massima cura posta nella formulazione delle “metodiche terapeutiche”, risulta indispensabile non applicare tali suggerimenti (anche perché non esiste un “quadro clinico puro”; sarà, quindi, una condizione indispensabile, per i nostri fini, individuare correttamente la “condizione energetica” dominante!) a disagi particolarmente significativi. Si suggerisce, pertanto, in caso di problemi specifici, spesso unici, di consultarsi con il proprio medico di base al fine di ottenere informazioni più complete, più precise e, soprattutto, più aggiornate possibili.
